Direttore artistico Musica e Danza
Gioacchino
Lanza Tomasi è nato a Roma nel 1934. Segue la famiglia
a Palermo dopo la guerra. Nel 1957 è adottato da Giuseppe
Tomasi di Lampedusa, suo lontano cugino, al quale era stato specialmente
vicino negli ultimi tre anni della sua vita(1954-1957).
Di Tomasi di Lampedusa ha curato la pubblicazione dell'opera letteraria,
conclusa con il "Meridiano" Mondadori 19951, 19994.
Ed ha pubblicato Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Una biografia per
immagini, Palermo 1998, e I luoghi del Gattopardo, Palermo 2001.
Nel 1965 pubblica una ricerca sulla sua città, Le Ville
di Palermo a cui seguono varie altre pubblicazioni di storia dell'arte:
Ritratto del condottiero, Torino 1967, Musica e scenografia in
Corrado Cagli, Roma 1975 . Nel frattempo si dedica alla critica
musicale e fra il 1958 e il 1982 è titolare della rubrica
musicale su vari quotidiani, fra i quali L'ORA di Palermo, IL
GAZZETTINO di Venezia e IL GIORNO di Milano, ed è corrispondente
musicale di varie riviste musicali tedesche ed inglesi.
Nel 1965 inizia la sua attività di organizzatore musicale
e sarà via via direttore artistico di varie istituzioni
musicali: l'Accademia Filarmonica Romana (1973-75 e 1988-92),
il Teatro Massimo di Palermo (1971-75) il Teatro dell'Opera di
Roma (1976-1984), l'Orchestra Sinfonica e Coro di Roma della RAI
(1984-1992), dal 1992 al 1995 è direttore artistico del
Teatro Comunale di Bologna.
E' stato direttore generale della Fondazione Roma Europa Arte
e Cultura e consulente per la ricostruzione del Teatro Vittorio
Emanuele di Messina. Dal 1996 al 2000 ha diretto l'Istituto Italiano
di Cultura di New York.
Nel febbraio 2001 è stato nominato Sovrintendente della
Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli, incarico riconfermatogli
fino al 2006. Dal 1968 pubblica vari saggi di argomento musicale,
fra cui Gusto del silenzio Rossiniano (1971), Erik Satie e la
Musica del Surrealismo (1977); cura una fortunata Guida all'Opera
per la Mondadori (1981, e 1983, 2a). Pubblica saggi su Musorgskij,
in "Musik-Konzepte", München 1981, su Stravinskij,
Milano 1982, e su vari autori contemporanei: Bussotti, Pousseur,
Sciarrino, Stockhausen, Kagel, Berio (Laudatio auf Luciano Berio,
München 1989). La sua ricerca è indirizzata in particolare
alla fenomenologia dell'elaborazione stilistica e della sua ricezione.
In occasione del bicentenario belliniano pubblica Vincenzo Bellini,
Palermo 2001. Ha realizzato la traduzione ritmica delle seguenti
opere: Mozart e Salieri di N. Rimskij-Korsakov, Das Nusch-Nuschi
di P. Hindemith, La Périchole e Barbe-bleue di J. Offenbach.
Dal 1983 è professore ordinario di Storia della Musica
presso l'Università di Palermo. Dal 1989 al 1995 è
stato presidente del Corso di Laurea in Scienze dell'Educazione.
È stato vicepresidente dell'ADUIM (l'Associazione italiana
fra i docenti universitari di discipline musicali).
Quale direttore di teatro Lanza Tomasi ha promosso la ripresa
di opere uscite dal repertorio, la conoscenza di nuove tendenze
del teatro musicale contemporaneo e l'affidamento degli allestimenti
a pittori e scultori piuttosto che a scenografi. Si ricordano
le riprese della Armida di Gluck, direttore Gabriele Ferro, regia
ed allestimento di Filippo Sanjust (Palermo 1974) e di Cecchina
la Buona Figliola di Piccinni, regia di Sylvano Bussotti, scene
e costumi di T. Zancanaro (Palermo 1975); la prima ripresa moderna
del Bravo di Mercadante, regia di Roberto Guicciardini, scene
di Edo Janich, direttore Gabriele Ferro (1976), la prima ripresa
moderna del Tancredi di Rossini nella versione integrale con il
finale di Ferrara, allestimento e regia di Filippo Sanjust, direttore
Gabriele Ferro, con Marilyn Horne e Margherita Rinaldi (Roma 1977);
le riprese di Parisina di P. Mascagni, direttore G. Gavazzeni,
regia e allestimento di P.L. Pizzi (Roma 1978) e de La favola
del figlio cambiato di Malipiero, direttore Gavazzeni, regia Puecher
(Roma 1982); la prima esecuzione pubblica di Feu d'artifice di
Stravinskij-Balla (Roma 1977), la rielaborazione filologica di
Marco Spada, un balletto sui banditi della campagna romana, musica
di Auber, ricostruito sulla documentazione storica da Pierre Lacotte,
e di Le Papillon, il solo balletto di Offenbach, ricostruito da
Pierre Lacotte sui documenti francesi, le prime apparizioni sulle
scene italiane della scuola americana con le commissioni a Morton
Feldman di Neither, su testo S. Beckett, direttore M. Panni, allestimento
di Pistoletto (Roma 1976), e a Philip Glass e Bob Wilson di The
Civil Wars (Roma 1983); gli allestimenti affidati a M. Ceroli:
Sancta Susanna di Hindemith, per la regia di G. Pressburger (Roma
1977) e La fanciulla del West di Puccini (Roma 1979), e ad Arnaldo
Pomodoro: Semiramide di Rossini (Roma 1982); ed ancora Lohengrin
di Richard Wagner, regia di Wolfgang Wagner, direttore G.Sinopoli
(Taormina 1991), Elektra di Richard Strauss (Taormina 1992) regia
di G. Pressburger, scene di Aldo Rossi, direttore G. Sinopoli;
L'Incoronazione di Poppea al Comunale di Bologna per le celebrazioni
monteverdiane (1993), regia di Graham Vick, scene e costumi di
Paul Brown, direttore Ivor Bolton; La Cenerentola di Rossini,
regia di Roberto De Simone, direttore Riccardo Chailly (Bologna
1993); Il Barbiere di Siviglia di Rossini al Teatro Vittorio Emanuele
di Messina, regia di Federico Tiezzi, scene di Pier Paolo Bisleri,
direttore Evelino Pidò (1994). Il Turco in Italia di Rossini,
regia di Antonio Calenda, scene di Nicola Rubertelli (Bologna
1994). Carmen, regia di Federico Tiezzi, scene di Maurizio Balò
e Faust, novità di Fabio Vacchi, regia di Lorenzo Salveti
(Bologna 1995). All'Orchestra Sinfonica di Roma della RAI ha promosso
varie prime esecuzioni di compositori contemporanei, da G. Petrassi
a G. Turchi, ad A. Clementi, a Ivan Vandor ed ha dato spazio ai
talenti italiani emergenti: Claudio Ambrosini, Giorgio Battistelli,
Paolo Arcà, Alessandro Sbordoni, Ivan Fedele, Alessandro
Solbiati, Flavio Scogna. Nella serie "Eventi musicali del
Novecento" sono state presentate prime italiane di L. Berio,
H.W. Henze, J. Adams, J. Druckman.
Ha esordito al Teatro San Carlo nel 2002 presentando due scenografie
d'artista: Tancredi di Rossini, scene di Mimmo Paladino, regia
di Roberto Andò, direttore Marco Zambelli e Capriccio di
Richard Strauss, scene di Arnaldo Pomodoro, regia Ivo Guerra,
direttore Gustav Kuhn.